Il Borgo
Postiglione, borgo millenario arroccato ai piedi degli Alburni, secondo la tradizione pare sia stato fondato da esuli di Paestum in fuga dai Saraceni. Guardando dall’alto il centro storico, risalta agli occhi il groviglio di stradine, vicoli e case formatosi nella pietra intorno all’imponente castello, posto alla sommità del paese. Col susseguirsi delle dominazioni, Postiglione ha rappresentato sempre un luogo privilegiato per l’osservazione del territorio fino al mare, al punto da esser soprannominato “il Balcone degli Alburni“. E a riguardo il Barone di San Biase, Giuseppe Antonini, nel 1745 scrive nel suo “La Lucania, discorsi”: <<Postiglione, luogo che per la veduta, e per l’aria non ha chi l’eguali>>. Popolo di contadini e pastori, conserva tradizioni antiche legate al grano, all’olio, al vino, alla pasta, alla pietra, alle feste, alla montagna. Il legame indissolubile tra le ultime due, sfocia in tempi lontanissimi in uno degli eventi religiosi più suggestivi del Meridione: la prima domenica di Maggio di ogni anno, popolo, clero, banda e statue, partendo dal paese, si inerpicano su per gli Alburni fino alla grotta del Profeta Elia (870m s.l.m.), protettore del raccolto e dei campi, in un percorso di fede, tradizione, musica e gastronomia. E a tavola, Postiglione è uno dei luoghi più felici ed autentici: i “Luonghi e Suttili”, pasta fresca tirata a mano, è il piatto consigliato a chi vuole vivere l’esperienza delle tradizioni contadine ed il gusto della cucina di una volta.